La scrivente Organizzazione Sindacale, fortemente sollecitata dal personale del Corpo iscritto e non, solleva, ancora una volta, con la massima fermezza e preoccupazione una questione che tocca l’incolumità e l’efficacia operativa dei Finanzieri: l’assoluta e non negoziabile priorità della
sicurezza dei Colleghi impegnati nei servizi di Ordine Pubblico (O.P.) o di supporto alle citate attività, Assistiamo tutti, infatti, a un periodo di crescente di instabilità sociale, come tragicamente dimostrato dalle recenti e violente manifestazioni pro-Palestina che, in diverse città d’Italia, hanno generato scontri e il ferimento di operatori delle Forze dell’Ordine. In questo scenario di elevato e diffuso rischio, è un imperativo categorico che ogni Finanziere schierato sia equipaggiato adeguatamente, addestrato e supportato in modo impeccabile, indipendentemente dalla regione o dalla città in cui opera.
La scrivente Organizzazione Sindacale è purtroppo costretta a denunciare come, su tutto il territorio nazionale, il personale della Guardia di Finanza è spesso chiamato a operare in O.P. con carenze strutturali croniche e trasversali. Queste lacune si manifestano nella perdurante mancanza di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) moderni, efficaci e aggiornati, e, ancor più gravemente, ci risulta, nell’impiego di unità prive della formazione (contingente ordinario) specifica e costante necessaria a gestire le dinamiche ad alta tensione dell’Ordine Pubblico, seppur con un ruolo di supporto. Questa è la logica dannosa dell’eterna eccezione”, che dilaziona l’investimento in sicurezza e costringe i Finanzieri a sopperire con il proprio coraggio e la propria incolumità fisica a carenze che dovrebbero essere risolte a livello centrale, nonché affidarsi al destino della sorte.
La serietà di queste carenze sistemiche è stata dolorosamente confermata dal recente e serio episodio di Messina, che ha visto il ferimento, con lesioni refertate, di quattro militari ATPI durante un servizio di O.P., Reparto, che registra, peraltro, anche la mancanza dell’idoneo mezzo specializzato per l’intervento di O.P., richiesto ormai da mesi.
Questo non è un incidente isolato, ma l’esempio lampante di come la carenza di mezzi e di un adeguato addestramento possa trasformarsi in un danno per il personale. Tali rischi si riflettono potenzialmente su ogni Reparto d’Italia chiamato a concorrere in servizi di O.P. Pertanto, con la ferma convinzione che la salvaguardia del Finanziere sia fondamentale per la tutela della legalità e dell’Istituzione stessa, la scrivente O.S. chiede, senza indugio, la tempestiva adozione delle seguenti misure risolutive che abbiano impatto su tutto il Corpo:
- Piano nazionale di adeguamento strumentale (mezzi e DPI): si richiede che venga avviato con la massima urgenza un piano straordinario per la fornitura indefettibile di equipaggiamenti, mezzi e strumenti efficaci e moderni a tutte le unità operative. Nello specifico, si chiede l’immediato rifornimento dei mezzi di Ordine Pubblico richiesti, come nel caso di Messina, e un adeguamento generale e immediato di tutti i DPI a livello nazionale, rendendoli conformi agli standard di rischio attuali e non più differibili.
- Formazione specifica (Base e Continua): è indispensabile istituire un programma di formazione di base e specifica, intensiva e obbligatoria, per tutti i Finanzieri destinati ai servizi di Ordine Pubblico (anche a mare, viste le competenze esclusive di Autorità di P.S. a mare del Corpo).
Deve essere esclusa, per principio, l’utilizzazione di unità non addestrate per sopperire a carenze di organico specializzato, a meno che non ci si trovi di fronte ad una emergenza, poiché questo comportamento mette a repentaglio non solo gli operatori, ma rischia di
compromettere la sicurezza pubblica.
La scrivente Organizzazione Sindacale auspica che l’Amministrazione sappia cogliere i segnali che ormai arrivano ogni giorno dal personale, con risposte e fatti concreti, ponendo fine alla logica della dilazione e onorando l’impegno quotidiano di ogni Finanziere.










