Nella tarda serata di ieri, il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Torino è stato teatro di nuovi disordini. Alcuni trattenuti hanno anche appiccato un incendio nell’Area Bianca, salendo poi sul tetto della struttura, fomentandosi reciprocamente.
Grazie al sangue freddo e alla straordinaria professionalità dei Finanzieri in servizio, si è evitata una tragedia: un ospite, nel tentativo di fuggire, ponendosi volontariamente in una grave situazione di pericolo per la propria vita, è stato soccorso, non senza conseguenze per gli operatori. Alcuni Colleghi, nell’adempimento del loro dovere, hanno, infatti, riportato ferite significative e sono stati trasportati in ospedale per le cure necessarie.
La situazione del Cpr di Torino è ben nota a istituzioni e comunità: un contesto critico, aggravato dalla presenza di estremisti e delinquenti mascherati da manifestanti, che approfittano di ogni occasione per aggredire le Forze dell’ordine, attaccando così lo Stato stesso.
È giunto il momento di riflettere seriamente sulla necessità di una riforma strutturale dei Centri di Rimpatrio, che attualmente non tutelano né gli ospiti né la collettività, rappresentando un grave rischio per chi è chiamato a vigilare all’interno e all’esterno di queste strutture.
La sicurezza è il fondamento su cui si regge lo Stato, e i Finanzieri, assieme alle altre Forze di polizia, ogni giorno, sono in prima linea per garantirla. Di fronte alle sfide poste dai flussi migratori e dal controllo di individui spesso vulnerabili e facili prede della criminalità organizzata, è essenziale un’azione congiunta e decisa per la tutela delle Forze dell’ordine e, di conseguenza, della collettività.
Il SIAF esprime la propria solidarietà ai Colleghi feriti e ribadisce il proprio impegno instancabile nella difesa della loro sicurezza e dignità professionale.