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Rivolte e violenze nel CPR di Gradisca d’Isonzo (GO). Le forze dell’ordine esposte alla furia violenta degli immigrati.

Aprile 1, 2025
in In evidenza, Primo piano, SIAF sul territorio, Sicurezza sul lavoro
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La scrivente Organizzazione Sindacale dopo gli ennesimi ed incresciosi fatti di cronaca avvenuti presso il C.P.R. di Gradisca d’Isonzo (GO), messi in risalto anche da importanti testate giornalistiche e dai Sindacati di Polizia e che ormai si ripetono sempre più frequentemente da anni, nell’ambito delle prerogative sindacali che ne legittimano le azioni a tutela del personale del Corpo, vuole evidenziare le proprie preoccupazioni circa le numerose segnalazioni giunte da iscritti e non, relativamente ai disordini che ripetutamente accadono nella suddetta struttura e che evidenziano, ormai da tempo, come siano venute meno le più elementari misure di sicurezza. Considerando la “delicatezza” del servizio che gli operatori di Polizia sono chiamati a svolgere (per la Guardia di Finanza i Baschi Verdi) e l’alto rischio al quale sono esposti per controllare gli “ospiti” presenti all’interno della struttura, dovrebbero essere imprescindibili delle regole d’ingaggio certe e condivise, nonché quegli standard di sicurezza degli operatori necessari a consentire sempre un lavoro “protetto” a coloro che operano all’interno del Centro. Al tempo stesso non si può prescindere da quella che, in primis, dovrebbe essere la sicurezza della stessa struttura in quanto, sia a causa delle continue rivolte occorse durante gli anni (che hanno creato ingenti danni parzialmente o mal riparati) sia per l’evoluzione della tipologia di “accoglienza” che la stessa struttura ha subito nel tempo (C.P.T., C.I.E., C.A.R.A. e in ultimo C.P.R.), è ormai divenuta fatiscente. Forse, proprio da questo ultimo fatto di cronaca avvenuto il 29 marzo u.s. (tentativo di rivolta con incendio di materassi, lenzuola e azione violente contro gli operatori) dove fortunatamente, ancora una volta non ci sono state vittime ma l’ennesimo ferito (un finanziere At.P.I. è rimasto ferito ad una mano), bisogna riflettere e ripartire dagli accadimenti, con il fine di smuovere le coscienze di tutti coloro che sono preposti all’Organizzazione ed alla gestione del mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, affinché si possa dare maggior sicurezza al personale delle Forze di Polizia, ogni giorno esposte a violenze inaudite. Proprio nella serata del 29 marzo u.s., la squadra di OP ha rischiato l’irreparabile, atteso che è stata bersagliata da un lancio di materiale di ogni tipologia da parte di diversi immigrati trattenuti nel C.P.R.: (feci, bottiglie con all’interno urina, resti di cibo e liquidi di ogni genere, pezzi di plexiglass acuminati e taglienti di grosso spessore, scagliati con inaudita violenza verso i colleghi, con il chiaro e preciso intento di provocare ferite. Successivamente, gli stessi immigrati dopo aver divelto lo stipite in ferro di una porta, lo hanno usato tipo ariete contro i colleghi, cercando di infilzarli ed indirizzando i colpi verso parti vitali del corpo: viso, testa e tronco. Per giunta, da quanto riferito, gli ospiti del CPR spesso e volentieri si armano di rudimentali oggetti atti ad offendere, simili a coltelli, costruiti artigianalmente con parti di vetro e accendini e questo non è accettabile in una struttura che dovrebbe essere sotto controllo. Alla luce del quadro che emerge dagli ennesimi scontri violenti, la scrivente Organizzazione Sindacale vuole evidenziare, peraltro, come i colleghi At.P.I., che espletano questo servizio presso il C.P.R. di Gradisca d’Isonzo si trovino, ormai da tempo, con equipaggiamenti rotti o vetusti. E’ sufficiente vedere alcune delle foto degli equipaggiamenti, infatti, e rendersi conto che i colleghi avrebbero bisogno di nuovi ed ulteriori equipaggiamenti da ordine pubblico proprio in virtù della delicatezza di questo tipo di servizio ma, al contempo, anche la necessità di poter avere, presso il luogo ove prestano il servizio o nei propri reparti, dei luoghi idonei dove farsi una doccia e/o poter igienizzare il materiale utilizzato per il servizio, in quanto è inammissibile, a causa dell’esposizione prolungata a gas lacrimogeni o al lancio di materiali organici di qualunque genere, dover pensare di rientrare presso le proprie abitazioni in tali condizioni igienico-sanitarie precarie, poiché sia al CPR, sia in caserma, non ci sono docce a disposizione per il personale. E questi accadimenti, incresciosi, qualora accadano nelle prime ore del turno, vedono gli operatori costretti a continuare, inevitabilmente, il servizio di OP in condizioni indicibili. Con lo spirito proattivo che contraddistingue la nostra Organizzazione Sindacale, certi che le autorità
politiche e di Governo rifletteranno adeguatamente sullo stato del citato CPR, nonché sulle condizioni di lavoro in cui operano le Forze di Polizia e l’Amministrazione provveda alla fornitura di nuovi ed ulteriori equipaggiamenti e DPI e con un rinforzo di personale specializzato, si coglie l’occasione per porgere Cordiali Saluti.……….Clicca qui e scarica la versione PDF

Tags: ambienti di lavoroBaschi VerdiGuardia di FinanzaPersonale ATPISIAFsiafinanzieriSindacatoSindacato Guardia di Finanzatutela del personale

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