Il Sindacato Italiano Autonomo Finanzieri si fa promotore di un impegno che accomuna tutti i Finanzieri: valorizzare e promuovere l’identità unica e insostituibile della Guardia di Finanza come patrimonio di ogni Finanziere. Questa identità rappresenta un insieme di valori fondamentali che uniscono ogni Finanziere per il bene del nostro Corpo e per il servizio di eccellenza che offriamo alla collettività. Riconosciuta a livello europeo e internazionale, la nostra forza risiede nella poliedricità e nella professionalità dei Finanzieri, che padroneggiano competenze in diverse specialità.
In un’epoca di profonde trasformazioni sociali e geopolitiche, crediamo che superare ogni rigidità formale sia essenziale per il nostro sviluppo.
La Guardia di Finanza, con la sua unicità, possiede quel “quid pluris” che la rende inconfondibile: un’identità irrinunciabile che intendiamo valorizzare e proteggere ma anche migliorare. L’evoluzione della società richiede un approccio dinamico, che integri il nostro core business di polizia economicofinanziaria con le nostre altre importanti funzioni, dalla Polizia del mare, al comparto ATPI.
In questo contesto, l’autonomia gestionale della Guardia di Finanza nelle sue specifiche funzioni è un elemento portante e inscindibile della sua identità, un valore che difenderemo sempre e comunque.
E infatti, pochi giorni fa – presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti di L’Aquila – il Comandante Generale del Corpo ha ricevuto, in nome e per conto del personale, grazie al prezioso lavoro svolto dalle Fiamme Gialle, sotto il suo coordinamento, il prestigioso Premio nazionale Paolo Borsellino per la legalità elevando in ogni ambito il prestigio di cui gode l’Istituzione.
Con ogni rispetto per le altre Istituzioni, ribadiamo che la Guardia di Finanza non è la “quinta forza armata” e mai dovrà esserlo.
La nostra specificità si riflette anche nei nostri Ministeri di riferimento: il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero dell’Interno per l’esclusiva Autorità di pubblica sicurezza a mare come Polizia del mare.
Non a caso, il Codice dell’Ordinamento Militare si riferisce alle Forze Armate e ai Carabinieri e, solo in via di compatibilità, alla Guardia di Finanza, così come avviene in diverse altre norme.
In questa evoluzione, profondamente democratica, pertanto, non possiamo subire decisioni dettate da altri dicasteri, notoriamente diversi ed estremamente conservatori.
Il nostro impegno è certamente quello di ricercare il confronto, in modo proattivo, ma senza accettare passivamente eventi o decisioni che snaturerebbero l’identità della Guardia di Finanza o che svilirebbero il ruolo del personale.
L’identità che abbiamo in mente è chiara, specifica, guarda verso un moderno Corpo di Polizia Economico-Finanziaria, nonché nella direzione di contribuire a difenderla e a rafforzarla attraverso un dialogo sindacale proficuo, senza rivendicazioni sterili che bloccherebbero la macchina organizzativa, continuo e proattivo, che possa dare sia reali risultati nell’interesse del personale, sia nell’interesse della stessa Amministrazione.
La nostra missione, quindi, non è quella di ostacolare a prescindere, in modo sterile, ma di creare canali di dialogo per costruire un futuro migliore, difendendo equità, spazi di democrazia e contesti lavorativi sani che migliorino la qualità degli ambienti di lavoro.
Il nostro modello sindacale non si fonda sui concetti urlati a prescindere, sulle rivendicazioni populiste che parlino alla pancia del personale, già di per sé demotivato, ma è fondato sulla rivendicazione dei diritti sacrosanti, dalla ricerca di migliori condizioni economiche, sulla collaborazione e sulla condivisione di obiettivi per il benessere dei Finanzieri, delle loro famiglie e della stessa Guardia di Finanza nel suo complesso.
Il nostro Corpo, il più antico d’Italia, deve continuare a essere un protagonista indiscusso, fiero della sua storia e della sua inconfondibile identità, evitando forme di militarismo eccessivo e distorto, tuttavia deve anche guardarsi al proprio interno per capire le criticità esistenti, individuare le risorse umane da valorizzare meglio, nonché ricercare insieme alle Organizzazioni Sindacali, soluzioni attuabili per rendere le condizioni di vita e di lavoro dei finanzieri migliori.
Solo tramite questa unione d’intenti si riuscirà a fare quel salto di qualità che costituirà il vero valore aggiunto per il personale e per lo stesso Corpo.










